Descrizione del rischio Il dissesto idrogeologico rappresenta per il nostro Paese un problema di notevole rilevanza, visti gli ingenti danni arrecati ai beni e, soprattutto, la perdita di moltissime vite umane.
L’alterazione del sistema idrogeologico è arrivata ad un livello di pericolosità tale che è sufficiente una pioggia che cade abbondante e violenta all’interno di un bacino idrografico per provocare improvvise e gravissime alluvioni. Il terreno e la vegetazione non hanno più la capacità di rallentare e trattenere la violenza delle acque che così travolgono strade, ponti, costruzioni provocando crolli e trascinando tutto ciò che trovano nel loro cammino. Una delle conseguenze più note determinate dall’alterazione idrogeologica è quella delle frane molto frequenti nel nostro territorio, in quanto il materiale che costituisce un pendìo, una scarpata o una parete rocciosa scivola verso il basso spinto dalla forza di gravità e dalla quantità d’acqua presente. Non solo frane, ma anche esondazioni e dissesti morfologici di carattere torrentizio, trasporto di massa lungo le conoidi nelle zone montane e collinari, esondazioni e sprofondamenti nelle zone collinari e di pianura.
Nella memoria di ciascuno di noi sono impresse in maniera indelebile le immagini del recente disastro di Genova e quello di Sarno.
Il rischio idrogeologico e' stato fortemente condizionato dall'azione dell'uomo (il disboscamento e gli incendi dolosi sono la causa principale di molte frane) e dalle continue modifiche del territorio che hanno, da un lato, incrementato la possibilita' di accadimento dei fenomeni e, dall'altro, aumentato la presenza di beni e di persone nelle zone dove tali eventi erano possibili e si sono poi manifestati, a volte con effetti catastrofici. Il primo rimedio per fronteggiare questa calamità è una azione più responsabile dell’uomo in difesa del territorio.
Il rischio idrogeologico è espresso da una formula che lega pericolosità, vulnerabilità e valore esposto:
la pericolosità è la probabilità che un fenomeno di una determinata intensità si verifichi in un dato periodo di tempo ed in una data area;
la vulnerabilità indica l’attitudine di un determinata “componente ambientale”, come la densità della popolazione, gli edifici, i servizi, le infrastrutture, etc,.a sopportare gli effetti dell’intensità di un dato evento;
il valore esposto o esposizione indica l’elemento che deve sopportare l’evento e può essere espresso o dal numero di presenze umane o dal valore delle risorse naturali ed economiche presenti, esposte ad un determinato pericolo.
Il rischio esprime quindi il numero atteso di perdite di vite umane, di feriti, di danni a proprietà, di distruzione di attività economiche o di risorse naturali, dovuti ad un particolare evento dannoso.
L'abbandono dei terreni montani, l'abusivismo edilizio, il continuo disboscamento, l'uso di tecniche agricole poco rispettose dell'ambiente, l'apertura di cave di prestito, l'occupazione di zone di pertinenza fluviale, l'estrazione incontrollata di fluidi (acqua e gas) dal sottosuolo, il prelievo abusivo di inerti dagli alvei fluviali, la mancata manutenzione dei versanti e dei corsi d'acqua hanno sicuramente aggravato il dissesto e messo ulteriormente in evidenza la fragilita' del territorio italiano.